Mangia, Prega, Paga!

L’argomento è scottante, me ne rendo conto.
Scrivere di religione senza che qualcuno si senta offeso è davvero difficile, pertanto mi addentro nell’argomento in punta di piedi…
Personalmente sono atea, mio marito è un neopagano o meglio un Druido, mio figlio non si tocca!
Sono un ex-cattolica e so bene che la religione in Italia è uno dei più discussi argomenti di economia. Mentre i Tg tendono a sottolineare il costo di una moschea a Quarto Oggiaro, sappiamo bene che avere il Vaticano tra i piedi costa caro a tutti i cittadini.

Servizi di sicurezza per milioni di euro, per non parlare delle migliaia di proprietà esentasse.
Non mi addentro nei Patti Lateranensi, altrimenti ci addormentiamo.
Secondo un recente sondaggio pubblicato sui più importanti quotidiani italiani, il 64% degli cittadini si dichiara cattolico, ma solo il 16% si dichiara praticante. Vale a dire che una bella fetta rientra nella categoria dei “Credo ma non pratico” come il sale che non sala.
Come riconoscere i “Credo ma non pratico”? Vi accorgerete di loro alla messa di Natale, sono quelli che pregano in playback, oppure potete incontrarli mentre lasciano i figli davanti alla Chiesa per andare a messa, ma loro non entrano perché hanno lasciato la pentola sul fuoco. I migliori, al termine di un funerale si rivolgono al prete con tono confidenziale giustificando le proprie assenze per motivi di lavoro e puntualmente vengono interrotti da un “Lei chi è scusi?”.
E se i “Credo ma non pratico” decidessero di trasferirsi in Tedeschia? che fine farebbero?
E qui viene il bello.

Si perché è importante sapere che in Tedeschia, devi dichiarare la tua religione.

Il motivo è presto detto, ogni discepolo sostiene economicamente il proprio dio.
Come? ma semplice, dichiarando durante la registrazione all’anagrafe l’appartenenza religiosa si autorizza, in automatico, la propria “parrocchia” ad un prelievo mensile in busta paga che varia dal 8 al 9%. Questo vale per tutte le religioni, tranne per i musulmani che hanno scelto di non attuare questa pratica.
E’ però giusto che io spenda due parole per i cattolici, che qui in Baviera sono tantissimi, tra cui il sempre emerito Ratzinger. I cattolici hanno scuole di ogni ordine e livello scolastico proprio come in Italia, e in questa regione sono particolarmente diffuse. Puoi iscrivere i tuoi figli ad un istituto cattolico anche se appartieni ad altro credo o ateo, semplicemente mettendo in conto che durante le pause preghiera e canti a tema (programma degli asili) ci sarà un’insegnante dedicata al gruppo che non partecipa. Personalmente preferiamo evitare, per sbaglio siamo finiti ad un open day dove c’erano più immagini di Gesù di quante ce ne siano in una sacrestia! Siamo scappati!
E’ meglio? O è peggio?
Nel mio caso è meglio, ma sono certa che il fatto di assumere una posizione chiara e trasparente in merito al proprio credo, metterebbe in crisi molti italiani della terra di mezzo.

5 pensieri riguardo “Mangia, Prega, Paga!”

  1. Druido?????? Appena otterremo lo sbattezzo vogliamo risposarci con rito druidico…quando ero a Torino più volte ho provato ad andare a farlo a Beltane, ma per un motivo o per l’altro non ci sono riuscita e poi siamo venuti qui….<3 chissà se qui c'è qualche festa simile??

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  2. Qui mi hanno chiesto la religione solo in due occasioni: quando ho fatto l’assicurazione sanitaria e quando hanno fatto una specie di sopralluogo della casa quelli della polizia locale. Nel primo caso ho messo “Altro” (altro comprende gli atei, gli agnostici e qualsiasi cosa che non sia cattolica, protestante, ebraica, islamica), nel secondo caso, visto che il poliziotto (? – era vestito da idraulico) era un tipo molto semplice, ho detto “Cattolica non praticante” per farla breve, ma ho capito che già “non praticante” lo destabilizzava. Quindi ho detto “Cattolica cattolica” e lui s’è rasserenato e ha segnato diligentemente sul suo foglio “Religión: cátolica”. Qui i praticanti sono ancora meno che in Italia, quindi forse è superfluo specificarlo.

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