Educare alla gentilezza

Si discute molto sulle ore di religione e sulla loro reale utilità. Leggo spesso articoli che ipotizzano insegnamenti alternativi. Beh, vi dirò che nella scuola elementare Montessori frequentata da mio figlio, NON sono previste le classiche due ore di religione settimanali. Ormai da molti anni, si è scelto di rinviare lo studio vero e proprio della religione dal quinto anno in poi e, badate bene, solo se sono i bambini a volerlo. La motivazione è piuttosto semplice; bambini così piccoli non sarebbero comunque in grado di comprendere concetti così astratti, e scegliere di indottrinare ha sempre delle conseguenze. Si preferisce parlare in maniera approfondita di una sola religione a scelta, solo ad alunni più grandi e quindi più pronti e consapevoli, per questo si preferisce aspettare. Non dimentichiamo che la metodica montessoriana pone la consapevolezza delle proprie volontà alla base di tutta la didattica. Ed io naturalmente, mi sono chiesta: come si svolgono le ore di Ethik (o Etica)? Ma soprattutto che tipo di effetto possono avere le lezioni sui sentimenti o sul chiedere aiuto? Così ho preso in mano il programma, e parlando con mio figlio, di settimana in settimana, ho ricostruito questo progetto che a me piace chiamare: Educare alla gentilezza.

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La prima pagella Montessori

Una fresca mattina di luglio, la maestra di mio figlio ha consegnato delle grandi buste bianche a tutti i bambini. “Queste buste, molto presto conterranno una bellissima sorpresa per ognuno di voi. Vi chiedo di colorarle come più vi piace, di scriverci il vostro nome e di restituirmele”. Mio figlio che ama gli arcobaleni si è subito cimentato nel disegno. Il giorno successivo le maestre con una piccola cerimonia hanno consegnato ad ogni bambino le buste colorate contenenti le pagelle, e vi dirò che io ero davvero curiosa di leggerla!

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Cronaca di un giorno perfetto

Per la tradizione tedesca, il primo giorno di scuola della prima elementare deve essere una GRANDE festa per i bambini. Le famiglie con figli che si preparano ad iniziare la scuola, iniziano a fare piani ed acquisti già diverse settimane prima! Ma qual è il vero simbolo dell’inizio della carriera scolastica in Tedeschia? La Schultüte! La Schultüte è sostanzialmente un grande cono di cartone, che si può acquistare o costruire, e che, prima dell’inizio della scuola, va personalizzato a seconda dei gusti del bambino. Continua a leggere “Cronaca di un giorno perfetto”

Un argomento tabù

Da inizio anno ho aderito ad un progetto scolastico di cui vi racconterò più avanti, e un pomeriggio mi sono ritrovata in una classe di quarta elementare di una scuola pubblica bavarese. Mi sono seduta tra i bambini e ho spiegato loro che saremmo stati insieme per un’oretta. La mia presenza li aveva incuriositi e anche un po’ preoccupati, così mi sono presentata e ho aggiunto “Non dobbiamo fare test. Non vi darò dei voti. Possiamo giocare insieme, per esempio con le costruzioni di legno. Che ne pensate?” e loro “JAAAA!!!!”. Così ci siamo seduti tutti in cerchio, Continua a leggere “Un argomento tabù”

Ma io sono qui e non mi arrendo

Oggi abbiamo finalmente firmato il contratto per la Vorschule. Sapete che non mi sembra vero! Della Vorschule vi avevo parlato nel post In Germania iniziare la scuola a sette anni è un’opportunità, ma non ho mai scritto delle difficoltà che abbiamo incontrato per dare a nostro figlio questa opportunità. Si, perché di ostacoli ne abbiamo trovati tanti. Continua a leggere “Ma io sono qui e non mi arrendo”

In Germania iniziare la scuola a sette anni è un’opportunità

Come alcuni di voi sanno, sono la mamma di un bambino nato in settembre e che quest’anno compirà 6 anni. Fin dalle prime riunioni al Kindergarten, le educatrici ci parlarono dell’opportunità in Germania di iniziare la scuola a sette anni. Sottolinearono più volte quanto, secondo gli studi tedeschi, i bambini che iniziano la scuola a sette anni, abbiano più possibilità di avere successo nella carriera scolastica. Sarà vero? Naturalmente si tratta di statische, fatto sta che è uno studio interessante.

Devo ammettere che fin da subito, l’idea di rinviare di un anno l’inizio della scuola per mio figlio, ci ha entusiasmati. Un po’ perché, onestamente, non abbiamo mai capito la fretta di alcuni genitori di mandare i figli a scuola, quasi fosse una gara a chi comincia prima. Un po’ perché essendo nostro figlio bilingue, ci siamo chiesti se non fosse il caso di approfondire lo studio del tedesco prima di iniziare la scuola. Infine,  se dovesse iniziare quest’anno, si ritroverebbe ad essere il più piccolo della sua classe, il che, visti i ritmi delle scuole bavaresi, non sarebbe certo un vantaggio per lui, anzi. Continua a leggere “In Germania iniziare la scuola a sette anni è un’opportunità”

Prima elementare, istruzioni (dettagliate) per l’uso

Questa settimana io e mio marito abbiamo partecipato ad un’Elternabend (una serata informativa per Genitori), in questo caso organizzata della scuola elementare del nostro quartiere. Come già sapete, mio figlio ha compiuto cinque anni lo scorso settembre, e da quel momento ha iniziato una vera e propria trafila burocratica fatta di visite, analisi, test. Il tutto allo scopo di verificare SE sia pronto ad affrontare la prima elementare di una scuola pubblica in Germania.

Siamo solo a gennaio, e mio figlio è già stato sottoposto a tre diversi test cognitivi, l’ultimo è durato un’ora e quindici minuti. A questi aggiungiamo le visite di controllo agli occhi, il test dell’udito e almeno quattro incontri su pedagogia e, in generale, su come preparare i propri figli alla prima elementare. I test non sono ancora finiti, ce ne saranno altri, così come le riunioni. Ecco com’è andata questa volta. Continua a leggere “Prima elementare, istruzioni (dettagliate) per l’uso”

Io “Sponsor” in Tedeschia

Se c’è una cosa che ho imparato da quando vivo in Germania, è che l’argomento Geld (soldi) è molto sentito dalle famiglie tedesche. Mentre in Italia una famiglia in difficoltà è quasi a disagio ad esternare i propri bisogni, per la cultura tedesca è invece importante farlo presente a chi di dovere per poter ricevere aiuto, soprattutto se si parla di scuola e formazione culturale. Continua a leggere “Io “Sponsor” in Tedeschia”