Un tentativo che vale la pena fare

Come alcuni di voi sanno, ormai da qualche anno lavoro nell’ AG di una scuola pubblica. Gli AG sono Arbeitsgemeinschaften o gruppi di studio pomeridiani. La maggior parte delle scuole tedesche offre gruppi di studio (abbreviati in AG), che possono essere frequentati volontariamente dagli studenti, al di fuori delle lezioni obbligatorie. Gli AG possono essere organizzati per tutte le materie: musica, lingue straniere, sport, ecc.

Nel nostro gruppo ci sono una trentina di studenti nati in Germania, che hanno dai 6 ai 13 anni, di cui la maggior parte ha almeno un genitore tedesco. Il gruppo è eterogeneo, ci sono studenti della Grundschule, della Realschule e del Gymnasium. Quest’anno, insieme ad alcuni colleghi, che come me hanno un background culturale non tedesco, abbiamo deciso di affrontare un tema molto delicato ma importante: il razzismo e le discriminazioni.

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Il regalo per le maestre

Vi avviso che l’argomento di questo post è leggero anzi leggerissimo! L’esperienza di mamma italiana in Baviera, mi ha insegnato che è importante non dare mai nulla per scontato. Il mio intento è quello di darvi un’idea di che cosa significhi per me, vivere in una cultura nella quale non sono cresciuta e che credo non comprenderò mai fino in fondo. Una parte di me sente di essere un’antropologa in cerca di risposte illuminanti sulla società tedesca, l’altra parte di me sente che sia meglio lasciar perdere!

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Benvenuto Marco

 

Una domenica mattina della primavera 2020, stavamo uscendo tutti insieme in monopattino, ma dopo pochi minuti, ho iniziato ad avvertire un senso di nausea e vertigini. Onestamente ho subito pensato di avere l’influenza. Ho abbandonato mio marito e mio figlio e sono tornata a casa. Durante il pranzo mio marito ha insistito affinché io facessi il test di gravidanza e con nostro grande stupore apparvero subito due linee rosa! Lui era al settimo cielo, io invece ero incredula. Pochi giorni dopo, la ginecologa mi ha appoggiato sul ventre l’ecografo e così ho visto Marco per la prima volta. Ero spaventata, non riuscivo a crederci. Ero incinta da due mesi e non me ne ero accorta. Eravamo in pieno Lockdown, la scuola di mio figlio Fulvio apriva e chiudeva ogni due settimane, la mia famiglia in Italia era bloccata in casa con notizie allarmanti. Insomma ero presa da tanti pensieri, eppure Marco è apparso su quello schermo ed eravamo felicissimi. Continua a leggere “Benvenuto Marco”

Cronaca di un giorno perfetto

Per la tradizione tedesca, il primo giorno di scuola della prima elementare deve essere una GRANDE festa per i bambini. Le famiglie con figli che si preparano ad iniziare la scuola, iniziano a fare piani ed acquisti già diverse settimane prima! Ma qual è il vero simbolo dell’inizio della carriera scolastica in Tedeschia? La Schultüte! La Schultüte è sostanzialmente un grande cono di cartone, che si può acquistare o costruire, e che, prima dell’inizio della scuola, va personalizzato a seconda dei gusti del bambino. Continua a leggere “Cronaca di un giorno perfetto”

Germania, due passi nella scuola pubblica

Due anni fa, al compimento dei cinque anni di nostro figlio, io e mio marito abbiamo iniziato a valutare diverse opzioni per il suo futuro scolastico. Siamo entrambi italiani e onestamente valutare l’offerta didattica della zona dove viviamo non è stato così semplice. D’altronde, noi siamo cresciuti in Italia, dove il sistema scolastico è completamente diverso da quello bavarese. Specifico “bavarese” perché qui in Germania ogni regione ha un sistema scolastico organizzato diversamente, sia come calendario delle ferie che come durata dei cicli scolastici e tipologie di scuole. Continua a leggere “Germania, due passi nella scuola pubblica”

Genitori si, ma per quanto tempo?

“Quando i genitori fanno troppo per i figli, va a finire che i figli non faranno abbastanza per loro stessi.”
Elbert Green Hubbard

Negli ultimi sei anni sono stata anche una madre e lo sono tutt’oggi. Vivendo all’estero, l’essere un genitore, mi ha costretta ad inevitabili confronti con la cultura tedesca dal punto di vista dei rapporti familiari. Spesso questi confronti sono stati costruttivi, altre volte mi hanno causato veri e propri schock culturali, altre volte sono stati illuminanti. In questi anni ho ascoltato tanti genitori italiani. C’è chi pensa che l’educazione tedesca sia migliore di quella italiana e viceversa, io penso che da entrambe le culture ci sia da imparare. Vi parlo, come sempre, delle mie esperienze personali.
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Se potessi tornare indietro nel tempo, rifaresti la scelta di partire per la Germania?

Se tu potessi tornare indietro nel tempo, rifaresti la scelta di partire per la Germania?

Le volte che mi hanno fatto questa domanda non le conto neanche più. A volte ce lo chiediamo pure tra noi expat, magari alle cene tra un boccale di birra e l’altro. Spesso sento rispondere i genitori con frasi tipo “Sono partito per dare un futuro ai miei figli, quindi certo lo rifarei!”. Di solito in queste occasioni, segue una discussione su come l’Italia sia un Paese in cui i bambini possono solo ambire a studiare per lavorare nei Call Center.

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Prima elementare, istruzioni (dettagliate) per l’uso

Questa settimana io e mio marito abbiamo partecipato ad un’Elternabend (una serata informativa per Genitori), in questo caso organizzata della scuola elementare del nostro quartiere. Come già sapete, mio figlio ha compiuto cinque anni lo scorso settembre, e da quel momento ha iniziato una vera e propria trafila burocratica fatta di visite, analisi, test. Il tutto allo scopo di verificare SE sia pronto ad affrontare la prima elementare di una scuola pubblica in Germania.

Siamo solo a gennaio, e mio figlio è già stato sottoposto a tre diversi test cognitivi, l’ultimo è durato un’ora e quindici minuti. A questi aggiungiamo le visite di controllo agli occhi, il test dell’udito e almeno quattro incontri su pedagogia e, in generale, su come preparare i propri figli alla prima elementare. I test non sono ancora finiti, ce ne saranno altri, così come le riunioni. Ecco com’è andata questa volta. Continua a leggere “Prima elementare, istruzioni (dettagliate) per l’uso”