Vi avviso che l’argomento di questo post è leggero anzi leggerissimo! L’esperienza di mamma italiana in Baviera, mi ha insegnato che è importante non dare mai nulla per scontato. Il mio intento è quello di darvi un’idea di che cosa significhi per me, vivere in una cultura nella quale non sono cresciuta e che credo non comprenderò mai fino in fondo. Una parte di me sente di essere un’antropologa in cerca di risposte illuminanti sulla società tedesca, l’altra parte di me sente che sia meglio lasciar perdere!
Come molti di voi sanno, mio figlio quest’anno finisce la prima elementare. Nelle scorse settimane, all’interno del gruppo Whatsapp dei genitori sono iniziate le proposte su cosa regalare alle maestre. Sin dai primi messaggi, la mia mente ha iniziato a vagare ripercorrendo tutte le consegne dei regali alle maestre che ho vissuto negli ultimi 6 anni.
Ricordo molto bene la mia prima volta. L’anno del Vorkindergarten. All’epoca non masticavo molto tedesco, pensavo di aver capito, in realtà ero ben lontana da ciò che gli altri genitori avevano così animatamente discusso e deciso. Al termine di un’allegra mattinata del luglio 2016, ci ritrovammo in mezzo al parco, tutti in cerchio, per la consegna dei regali alle educatrici. Mi guardai intorno ma non vedevo né pacchi né mazzi di fiori. Da lontano un papà arrivò di corsa ma era a mani vuote. Alcuni genitori iniziarono un discorso di ringraziamenti, finché la mamma più chic del gruppo si fece avanti porgendo alle educatrici ben tre buste di soldi in contanti. Cosaaa?? Soldi in contanti?!?! Tutti applaudirono commossi ed io iniziai a sentire una sensazione che, negli anni successivi non mi lasciò più: Mi sentii diversa, molto diversa. E stranita.
A dirla tutta, gli anni successivi non furono poi molto diversi. I regali che sceglievano gli altri genitori, mi deprimevano così tanto che smisi di discutere la “volgarità” del regalare soldi o Gutschein (cioè buoni spesa). L’anno scorso, in preda ad un guizzo di follia, e in qualità di rappresentante di classe, ero determinata ad evitare che alla consegna dei regali saltassero fuori bustarelle e/o buoni spesa. Come andò a finire? Furono organizzate due riunioni online da due ore ciascuna. Dopo lunghe ore di inutili chiaccherate, fui l’unica a votare contro l’acquisto dei Gutschein, ma per accontentarmi, accettarono l’idea di regalare anche una pianta. Alla cerimonia per la consegna dei regali alle maestre, una delle madri più illuminate (ovviamente è ironico) si fece avanti con un vaso pieno di terra. Solo terra?! Tutti rimasero in silenzio fino a quando un papà spiegò a tutti che quel vaso conteneva un seme che simboleggiava il futuro dei nostri figli e cose così. Tutti commossi. Applausi. Io continuavo a fissare quel vaso di terra, chiedendomi: “perché?!?”. Ma non fui l’unica a farsi questa domanda, anche l’Hausmeister (addetto alla manutenzione) della scuola se lo chiese. Sapete che fine fece quel vaso? Una settimana dopo, l’Hausmeister ritenedolo un ostacolo alla manutenzione della terrazza, lo svuotò, lo ripulì e lo ripose nello sgabuzzino. E addio semino!
Ma torniamo a giugno 2021. Ormai da settimane, sul gruppo whatsapp dei genitori sono comparsi messaggi sul “Cosa regaliamo alle maestre?”. Non paga degli anni precedenti, mi sono lanciata con proposte, a mio avviso, significative. Ho proposto di comporre io stessa album fotografici, ho proposto bauli colorati dai bambini, oppure di creare un libro e farlo rilegare con tutte le dediche alle maestre. Insomma, ancora una volta ho pensato a regali che potessero rimanere dei ricordi per le insegnanti. Tutte le mie proposte sono state bocciate e ritenute inutili o noiose, pertanto ancora una volta ho fatto un passo indietro. Ho letto sul gruppo Whasapp un grande entusiasmo per una proposta che è stata promossa a pieni voti da tutti, definita addirittura “geniale”. Io non me la sono sentita di mettere il pollice in su, anzi fino all’ultimo ho sperato in cuor mio che fosse uno scherzo e invece no.
Rullo di tamburi… a ciascuna delle nostre meravigliose (e lo sono davvero) maestre sono stati consegnati: n.1 cesto di vimini ricolmo di peperoni e cetrioli e n.1 busta bianca contenente dei buoni spesa. Tutti commossi. Applausi. Mio marito mi ha sussurrato: “Scemi noi che non ci abbiamo pensato!”. In fin dei conti l’anno scorso era andata peggio e ripensando all’Hausmeister che aveva svuotato il vaso per riporlo nel ripostiglio, ho iniziato a ridere…
Alla prossima verdura…ops avventura!
Lara G.

Credo che stai per diventare la mia migliore amica.
Sorrisi da Berlino
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