In questi anni sono stata felicemente coinvolta in diverse tesi di laurea. Per la maggior parte delle volte, sono stata intervistata in qualità di madre di bambini bilingue ed immigrata in Germania. Normalmente richiedo sempre di poter poi leggere l’elaborato finale perché sono molto curiosa e, come ben sapete, questi argomenti mi stanno davvero a cuore. Sono rimasta particolarmente colpita dalla tesi della dott.ssa Laura Michielli dell’Internationale Hochschule SDI München – Hochschule für Angewandte Wissenschaften, tesi intitolata “Crescere bambini bilingui nella terra della lingua straniera”. Quando ho terminato la lettura, ho contattato Laura, non solo per complimentarmi con lei, ma anche per chiederle l’autorizzazione alla pubblicazione della parte conclusiva della tesi. Lei mi ha subito risposto positivamente perché condivide lo spirito di questo blog che, come ben sapete, non ha scopi di lucro, ma di semplice condivisione di esperienze personali sperando che possano tornare utili agli italiani in Germania. In questo caso, si tratta di consigli pratici per genitori di bambini bilingue. Vi auguro buona lettura e vi ricordo che per L2 o lingua seconda, si intende una lingua appresa in un secondo momento rispetto alla lingua materna del bambino, a sua volta indicata come L1.
“La parte iniziale di questo lavoro ha voluto offrire una panoramica dell’apprendimento linguistico ponendo l’accento sull’acquisizione di due lingue. La lingua è uno dei mezzi con il quale gli esseri umani possono comunicare tra loro e che lega le persone che condividono le stesse radici culturali in quanto profondamente ancorata nella cultura di un popolo. Eppure, problemi di comunicazione spontanea possono sorgere non solo tra connazionali, bensì anche all’interno del nucleo famigliare, tra genitori e figli, specialmente quando questi ultimi crescono in un Paese nel quale la lingua locale è diversa dalla lingua dei genitori. Vista la presenza massiccia di immigrati italiani nella Repubblica Federale di Germania, il presente studio si è posto l’obiettivo di formulare consigli pratici per genitori italiani che crescono i propri figli bilingui in Germania. Un apprendimento bilanciato dell’italiano e del tedesco non solo apporta MOLTEPLICI BENEFICI a livello metalinguistico, personale, lavorativo e cognitivo. Padroneggiare la L1 e la L2 allo stesso livello è di fondamentale importanza per una comunicazione intrafamiliare priva di vincoli.
Durante l’indagine delle più recenti ricerche afferenti al tema del bilinguismo, è emerso che il cervello umano è naturalmente predisposto ad apprendere più di una lingua. Il fattore dell’età di esposizione alle lingue gioca un ruolo FONDAMENTALE. Gli studi effettuati hanno consentito di rintracciare la fascia di età durante la quale i bambini dovrebbero essere esposti, su base quotidiana e in quantità analoga, a entrambe le lingue. È fortemente auspicabile esporre i bambini all’italiano e al tedesco ENTRO I TRE ANNI. In questo modo, i bambini acquisiranno le basi linguistiche di entrambe le lingue senza compiere alcuno sforzo. Se ciò non fosse possibile, si consiglia di esporre i bambini alla L1 e alla L2 entro il compimento del settimo anno di vita. Entrare in contatto con le due lingue dopo i tre anni comporterà uno sforzo iniziale maggiore per il bambino; tuttavia, passati i pochi mesi di adattamento, egli sarà in grado di imparare entrambe le lingue senza accento. Bisogna sottolineare che la mera esposizione alle due lingue è il fondamento per raggiungere un alto livello di competenza della L1 e della L2, ma non è sufficiente per liberarsi dell’accento straniero. Le interviste condotte hanno per l’appunto dimostrato che l’uso attivo dei due idiomi, anch’esso a livello quotidiano, è nodale. Lo stretto legame tra questi due aspetti rende chiaro che concentrarsi su uno solo dei due e trascurare l’altro sarebbe controproducente.
Con l’indagine svolta è stato possibile selezionare i materiali più efficaci per promuovere il bilinguismo nei bambini. La lettura di libri in italiano ai propri figli e in particolare della storia della buonanotte è un elemento importante, non solo per offrire loro un input linguistico regolare, ma anche per incrementare il loro patrimonio lessicale.
Difatti, i bambini tendono ad affezionarsi ad una manciata di favole e vogliono ascoltarle più e più volte. Di conseguenza, una buona parte del lessico contenuto all’interno delle opere narrative diventa parte del vocabolario del bambino. Anche far ascoltare CANZONI italiane promuove l’ampliamento lessicale, stimola la memoria e l’uso attivo della lingua. La ricerca ha inoltre dimostrato che le vacanze in Italia offrono risultati immediati per quanto riguarda l’arricchimento del vocabolario del bambino. Nel contesto vacanziero nel Paese di origine dei genitori, infatti, il bambino viene immerso in un contesto linguistico e culturale prettamente italiano, le occasioni di scambi sociali con i parenti e con altri bambini sono numerose e diventano uno stimolo per il bambino che, per socializzare, è indotto ad esprimersi in italiano. Quest’ultimo aspetto racchiude in sé un altro fattore cruciale. Dalle interviste somministrate è emerso il valore delle interazioni sociali con i coetanei. Crescendo in Germania, il bambino ha bisogno di interagire con coetanei madrelingua italiani. Ai genitori si raccomanda di creare delle occasioni d’incontro e confronto per i propri figli con altri bambini con almeno un genitore italiano, durante le quali i piccoli devono essere esortarti a parlare esclusivamente in italiano. In questo modo i bambini si sentono motivati e costruiscono costantemente non solo basi lessicali, bensì hanno la possibilità, nel caso in cui non si sentano ferrati nella lingua italiana, a spogliarsi di tale timore. Per aiutare i propri figli a raggiungere un alto livello di competenza in entrambe le lingue, i genitori devono essere consapevoli del fatto che l’educazione bilingue è una strada tortuosa. Le sfide e le difficoltà, sia per i genitori che per i figli, sono parte integrante di questo cammino. Per superare gli ostacoli si consiglia ai genitori di adottare le strategie proposte nelle prossime righe.
Dalla ricerca è emerso che la maggior parte dei bambini incorre nell’errore di mescolare i codici. I genitori devono intervenire prontamente e correggere i bambini. Nel caso in cui i figli pronuncino frasi mistilingue fuori dal contesto familiare, è centrale non correggerli davanti ad altre persone, bensì aspettare di essere da soli con loro e correggerli con delicatezza, spiegando loro l’errore e pronunciando la frase corretta in italiano. Un’ulteriore sfida con la quale i genitori potrebbero essere confrontati è il rifiuto dell’italiano. In questo caso i genitori devono indagare sulle cause alla base di tale rifiuto, prima di mettere in atto una strategia per riavvicinare il bambino alla L1. La ragione potrebbe essere di triplice natura: sociale, emotiva, linguistica. In tutti e tre i casi, è basilare che i genitori continuino a immergere il bambino il più possibile in un contesto italiano, aumentando, come già menzionato, le interazioni sociali con altri bambini che parlano italiano. Inoltre, anche spiegare al bambino cosa significa crescere bilingue e cercare di fargli comprendere il valore di tale educazione può essere efficace. Bisogna ricordare che questa è una fase passeggera e quindi i genitori non devono, per nessuna ragione, arrendersi al rifiuto dell’italiano e accettare che il bambino cominci a parlare solo in tedesco, perché si correrebbe il rischio che abbandoni la L1.
Dallo studio condotto è stato possibile rilevare l’importanza dell’atteggiamento dei genitori e del ruolo che rivestono nell’educazione bilingue dei figli. I genitori devono ricordarsi di essere lo specchio nel quale i bambini si riflettono. Talvolta i bambini pronunciano frasi mistilingui perché i genitori pronunciano frasi in cui inseriscono termini tedeschi, spesso inconsciamente, per abitudine o perché non ricordano o non conoscono il corrispettivo italiano. Inoltre, i genitori devono essere consci del fatto che paragonare lo sviluppo linguistico del proprio bambino con quello di un coetaneo bilingue o del fratello o della sorella maggiore sarebbe un errore. È focale non dimenticare che ogni bambino possiede dei tratti caratteristici unici e che quindi ha delle tempistiche di apprendimento diverse. Dallo studio è emerso che, determinante per permettere una buona acquisizione della L1 e della L2 nei propri figli, è la scelta di imporre a sé stessi e a loro la seguente regola: in casa, l’unica lingua che può essere parlata è l’italiano. Tale scelta assume un impatto sia sul presente che sul futuro del bambino, il cui sviluppo bilingue, grazie ad un input linguistico italiano su base quotidiana, diventa possibile. Difatti, dallo studio svolto è emerso che la lingua tedesca, essendo la lingua del Paese in cui i bambini crescono e quindi lingua dominante, è l’idioma che i bambini non hanno difficoltà a imparare e rendere proprio perché in costante contatto con esso nel contesto scolastico ed extra-familiare. La lingua a RISCHIO erosione è l’italiano e i genitori devono concentrarsi su di essa, sfruttando tutti gli aspetti finora citati che sono fili, il cui intreccio formerà un tessuto permanente. Inoltre, si invitano calorosamente i genitori a passare ai propri figli i tratti distintivi dell’identità culturale italiana, dai gesti, passando per i sapori fino alle tradizioni, tutto ciò che fa di un individuo che parla italiano, un italiano. In tal modo, il bambino sente la lingua come propria, desidera e necessita di esprimersi in essa.
In conclusione, è ragionevole affermare che il successo dell’apprendimento bilingue dei figli di genitori italiani in Germania dipende dall’equilibrio dei fattori che lo compongono. Future ricerche potrebbero analizzare quale ruolo gioca l’abilità di letto-scrittura in italiano sullo sviluppo della grammatica, sulla comprensione e sull’espressione orale. Interessante sarebbe inoltre indagare come la didattica a distanza, introdotta a causa dell’emergenza sanitaria, abbia influito sull’apprendimento del tedesco e dell’italiano da parte di bambini italiani in Germania.”
Testo tratto dalla tesi di laurea della dott.ssa Laura Michielli, traduttrice e interprete per le lingue IT/DE/EN lmtranslation@outlook.de
Alla prossima avventura,
Lara G.
Un articolo molto utile che mi ha lasciato piu’ di qualche spunto utile di riflessione. Grazie Lara, come te sono una mamma italiana di due bambini (nel nostro caso trilingui) residente da dieci anni a Monaco e si, il percorso e’ spesso tortuoso e per nulla scontato. Ogni genitore potrebbe benissimo raccontare una storia diversa a riguardo. Alessandra
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consiglierei per una più facile lettura, di inserire foto o GIF.
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Aggiungere dei disegnini aiuterebbe la lettura di una ricerca universitaria? Lo terrò presente. Grazie
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