Due Settimane da Leoni

Intanto all’Hotel Germania in Italia…

Bella l’Estate il sole brilla, tanti bambini, balla, balla…dai non sono ubriaca, sono una mamma reduce da una vacanza divertente, in cui la baby dance ha scandito i miei ritmi per due settimane. Ho scelto di passare le vacanze tedesche di Pentecoste con mio figlio quasi tre-enne, e non mi sono annoiata un giorno! Tra baci rubati, rituali tribali e svariate scorribande vi racconto la mia Pentecoste italiana…

L’Hotel Germania è al Lido di Jesolo, che non è Jesolo Paese, non confondetevi! L’Hotel

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Germania è in Italia in via Olanda, ripeto non confondetevi! Avevo prenotato una stanza, ma ci hanno dato un piccolo appartamento nel sottotetto all’ultimo piano senza ascensore, niente di meglio per le mie chiappone! Mio figlio? Mai tenuto per mano per la scala, la parola d’ordine della vacanza è stata “Faccio io mamma!”.

Mentre i clienti curvy si lamentavano delle docce troppo piccole dell’Hotel, noi in bagno avevamo la doccia aperta! Solo chi, come me, ha frequentato le pensioni in riviera romagnola, può capire il piacere di aprire il getto doccia e inondare tutto il bagno! Io e mio figlio abbiamo così deciso di docciarci sempre insieme, incluse battaglie di schiuma e culate per terra, sempre cantando la sigla di Conan.

Abbiamo scelto la formula pensione completa e siamo rimasti ostaggio dei cugini bengalesi: i camerieri Babu e Hussein! Ho capito che sarebbe stata una vacanza esilarante quando consegnando i nostri piatti vuoti ad Hussein, gli ho detto”Grazie, tutto molto buono” e lui sconcertato “Davvero?” e se ne è andato. Era dai tempi di mio nonno, pace all’anima sua, scomparso per l’Alzheimer che non vedevo qualcuno così confuso. Le risposte bizzarre dei cugini bengalesi erano oggetto di commenti divertenti in tutte le lingue. Una sera, durante la cena, Hussein ha esordito suonando una campana in mezzo al ristorante, i bambini applaudivano! Lo scopo era elencare i dolci disponibili, ma per noi era un piccolo show. Hussein deve averci preso gusto, perché si è successivamente ripetuto come un rituale.

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Gli animatori Mario e Nicola

Le punte di diamante sono stati sicuramente i due animatori: Nicola e Mario. Il loro programma scandiva le nostre giornate; appuntamenti in spiaggia di mattina e pomeriggio e, col calare dell’oscurità, si trasformavano in instancabili ballerini! I colpi di bacino di Nicola lasciavano senza parole tutti i clienti, attirando però l’attenzione delle clienti più agée che non nascondevano sguardi languidi al nostro ballerino. Svegli e attenti, i nostri animatori hanno subito capito che mio figlio non era un bambino da spronare, forse perché lo hanno beccato steso in acqua a farsi delle foto con un gruppo di ragazze, o forse per i suoi tuffi nudo in mare con ogni temperatura… ecco insomma tentavano di contenerlo!

Al mitico Chiosco Skipper sulla spiaggia, mio figlio aveva il conto aperto per i Chupa Chupa. Ogni anziano che incontravamo, lo salutava gridando “Ciao nonno!” e batti cinque! Scrivo con una certa preoccupazione che sta tirando fuori un carattere piuttosto esuberante, dopo due giorni ci conoscevano tutti. Guardavo i suoi coscritti tranquilli per mano ai nonni, mentre lui si ingozzava di torta al cioccolato e faceva l’equilibrista sui muretti. Nemmeno la piccola filosofa Marta, eterea quattr-enne trevigiana riusciva a calmarlo. Mentre lei sotto l’ombrellone si spalmava attenta la protezione 50, lui pisciava in mare salutando i pesci, incitandola ad imitarlo.

Una sera durante la Babydance sono andata in bagno, esco, e mio figlio era scomparso. Lo abbiamo ritrovato nel sottoscala, avvinghiato a Lavinia una bionda quattrenne di Bassano. Si baciavano. I tedeschi direbbero “war schockiert!”. I gemelli di Bassano Lavinia e Isacco, spudorati ed energici, sono rimasti sempre con noi. I baci e gli abbracci sono continuati anche a pranzo e a cena, una liaison del tutto inaspettata, che si è conclusa con la nostra partenza.

Queste due settimane sono volate, ora sono qui di nuovo in Tedeschia. Scrivo, mentre mio figlio ha messo a tutto volume la baby dance. Si perché quando diventi genitore c’è poco da fare gli “intenditori di musica”, la tua vita si risolve tra una “Ballo della Pancia” e “Milù che cosa hai fatto? Ho fatto la cacca! Prendi la paletta, prendi la paletta, se un vigile ti vede una multa di darà…”. Se volete sapere come spiegherò ai bavaresi che non volevamo più tornare a casa, seguitemi anche su Facebook

Alla prossima avventura…

2 pensieri riguardo “Due Settimane da Leoni”

  1. Ciao Lara, ci siamo conosciute circa un mese fa all’Hotel Germania; probabilmente ti ricorderai di mio marito Maurizio che ballava come un pazzo la sigla dell’hotel, sottolineando la parola YOGA. Oggi navigando in internet ho scoperto il tuo sito. Complimenti!!!Aprofitto x salutarti e speriamo di riverci a Jesolo. Jessica.

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