La tombola degli orrori

Da quando abitiamo in Germania, ogni anno una simpatica famiglia di amici romani, organizza la Tombola degli Orrori! Questa serata dovrebbe svolgersi tra Natale e Capodanno, ma siccome siamo un gruppo di espatriati che torna volentieri in Italia per le feste natalizie, normalmente la facciamo cadere a metà dicembre. Ma di cosa si tratta?…

Cos’è la tombola degli orrori? Grazie a questo divertentissimo gioco di gruppo, basato sulla classica tombola napoletana, che tutti ben conosciamo, i giocatori hanno l’opportunità di mettere in palio i più brutti regali ricevuti durante tutto l’anno. Le regole della tombola degli orrori sono poche e semplici: Prima regola: Quando ricevi un regalo brutto, non ti dispiacere, ma impacchettalo e tienilo da parte per la tombola degli orrori. Seconda regola: I regali che verranno messi in palio devono arrivare alla serata già impacchettati. Terza regola: Decidere il montepremi della tombola tutti insieme. Quarta regola: Insistere sul fatto che il proprio pacchetto sia sicuramente il più brutto, quindi degno almeno della cinquina o della tombola. Quinta regola: Non pubblicare MAI sui social il montepremi, qualche parente o amico potrebbe offendersi. Sesta regola: Mai rifiutare l’invito alla tombola degli orrori perché è l’occasione per disfarsi di oggetti orribili, ma soprattutto di ridere a crepapelle all’apertura dei premi. Settima ed ultima regola. La serata della Tombola degli Orrori va onorata con buffet di golosità e vino a volontà! A proposito di onorare, eccomi nella foto con le super Frauen!

Noi da buoni italiani, siamo attentissimi a tutte le regole specialmente l’ultima! Ogni anno Chiara annuncia la data e il menù della serata, al quale tutti vogliamo contribuire. Normalmente a me viene chiesto il tiramisù. Mi rendono la cosa facile perché mi vogliono bene, d’altronde gli altri sono tutti bravissimi in cucina. Guardate il tronchetto fatto da Chiara, proprio sopra il mio tiramisù, per non parlare del suo mitico albero di natale salato! Delizioso!

Sono davvero grata per le tante persone, poi diventate amiche, che grazie al mio piccolo blog ho incontrato qui in Germania. Persone speciali vicine e lontane. Sono grata per il loro sostegno e sono felice di aver potuto aiutare tante famiglie che magari come me, espatriando si sono sentite un po’ perse e perché no, anche sole. Come sapete, per me scrivere è terapeutico, lo faccio per me, ma sono contenta che sia utile anche a chi si riconosce nei miei post. Grazie di cuore per il vostro tempo! E siccome mi scrivete sempre che non compaio mai, né sulla pagina Facebook né sul blog, eccomi nell’ultima foto con mio marito Beppe.

Alla prossima avventura…

Ora scusate, ma vado a fare il tiramisù!

Lara G.

Io e mio marito Beppe

2 pensieri riguardo “La tombola degli orrori”

  1. Buonasera Lara,
    ho letto per caso un Suo Blog (quello riguardante i dentisti) e mi sono chiesto perché Lei schrive Tedeschia e non Germania, che é piú semplice da pronunciare?
    Io con la mia famiglia abitiamo a Colonia e tra qualche mese festeggio (?) mezzo secolo di parmanenza in Germania: Io non ho mai rimpianto il passo che giá all´etá di 22 anni ho fatto.
    Purtroppo ho potuto notare nel corso degli anni, che molti comportamenti sono tipici di un popolo – sono ormai nel suo DNA. Ne istruzione, ne intelligenza, ne ceto sociale riescono a nasconderlo: e anche nel Suo Blog lo si nota, quando paragona comportamenti Tedeschi con quelli Italiani.
    Ancora buona permanenza nello bella Baviera e auguro a Lei e a Suo Marito per un buon inizio d´anno.
    Ciao Carmelo

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    1. Caro Carmelo,
      io e mio marito abitiamo in Baviera. Qui gli abitanti non si considerano parte della Germania, bensì bavaresi. Questo fatto ci ha fatto sorridere e abbiamo deciso di soprannominare la Baviera, Tedeschia.
      Auguri per i suoi 50 anni a Colonia! Siamo stati diverse volte a Colonia, la zona ci è piaciuta ed è profondamente diversa dalla Baviera, sia paesaggisticamente che per la popolazione. Abbiamo notato la presenza di moltissimi negozi e ristoranti arabi, noi amiamo la cucina araba e ci siamo trovati molto bene anche a Bonn.
      Riguardo a quello che Lei definisce Dna di un popolo, io amo chiamarla “impronta culturale” ed ha assolutamente ragione, anche se si resta all’estero per 50 anni si resta comunque italiani nel cuore.
      Un caro saluto dalla Tedeschia
      Lara G.

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