Mio figlio è ufficialmente un Vorschulkind, si insomma, inizierà la scuola il prossimo settembre. Oltre alle visite al Kindergarten da parte del medico del Comune, abbiamo ricevuto l’invito da parte della scuola elementare del nostro quartiere per partecipare ad una Elternabend. Lo scopo di questi incontri normalmente è quello di comprendere meglio le aspettative degli insegnanti, praticamente bisogna ascoltare e prendere nota. Suggerimento: se siete appena arrivati e non sapete il tedesco, fatevi accompagnare da un amico che vi possa aiutare a capire.
La serata è iniziata alle ore 19 e subito ci hanno consegnato una lunga lista delle capacità richieste ai bambini per l’inizio della Prima Elementare in Baviera. Tali PREREQUISITI SCOLASTICI sono stati commentati dalla dirigente scolastica e illustrati con delle slides, suddivisi in CINQUE macro gruppi: Abilità Motorie, Capacità Prassiche, Capacità Cognitive, Capacità Sociali e Creatività.
Facciamo così, prima ve le riassumo, poi vi dico cosa ne penso.Partiamo con le Abilità MOTORIE: per prima cosa bisogna saper prendere la palla e lanciarla, e fin qui direi che ci siamo. Si continua con il saper saltare su una gamba sola e su entrambe, saper indossare uno zaino, sapersi vestire e svestire in autonomia. Saper indossare scarpe e ciabatte. Andare da soli in bagno. Saper andare in bicicletta e in monopattino. Saper saltare sul tappeto elastico e camminare su una linea retta. Muoversi in avanti e indietro e in direzione trasversale. La lista delle abilità motorie si conclude con il saper CAMMINARE sui TRAMPOLI.

Si prosegue con le Capacità prassiche che, a mio avviso, sottolineano una raggiunta e consolidata indipendenza del bambino. Si parte con il sapersi pettinare i capelli, lavarsi il viso, le mani e i denti, saper tirare l’acqua del wc (nessun cenno al bidet natürlich). Mangiare usando il coltello e la forchetta SENZA SPORCARE. Sapersi allacciare le scarpe coi lacci e mettersi gli occhiali. Pulirsi il naso in autonomia. Saper chiudere ed aprire sia i bottoni a pressione che una cerniera. Sapersi mettere e togliere i guanti. Saper tagliare con le forbici, temperare una matita, tracciare delle linee, ed è importantissimo saper disegnare le persone. Tenere la penna in mano in modo corretto. La lista delle capacità prassiche si chiude con il saper FARE un INCHINO(????), mi ha un tantino stupita, forse è per le recite scolastiche? Boh!
Con le Capacità cognitive la situazione si fa interessante. Si parte dal semplice saper riconoscere tutti i colori e le forme e distinguere le cose più grandi da quelle più piccole all’interno di un insieme. Si continua con il saper scrivere e leggere il proprio nome e cognome, sapere la propria data di nascita e indirizzo di casa. Conoscere tutti i nomi degli oggetti che si utilizzano nella quotidianità. Saper rispondere alla domanda: qual è il tuo piatto preferito? Questa parte si conclude con il saper distinguere la destra dalla sinistra. Poi si comincia a fare sul serio!

Conoscere le lettere dell’alfabeto e i numeri, saper contare, sapersi concentrare e prestare attenzione a chi sta parlando sono fondamentali, così come saper formulare la propria opinione esprimendosi con frasi grammaticalmente corrette. Nella lista emerge anche “Eseguire piccoli ordini” e “Avere la capacità di resistere” in non ben specificate situazioni, ma soprattutto mi ha colpito “lavorare in modo affidabile”. Penso si siano dimenticati di aggiungere “Saper sostenere un colloquio di lavoro”, chiederò che venga inserito! Mi sembra un requisito minimo!
Riguardo alle Capacità sociali si spazia dall’essere in grado di giocare da soli o in gruppo, al saper condividere e mettere in ordine le proprie cose. Emerge nella lista il sapere aiutare gli altri, così come il SAPER PERDERE. Saper discutere con gli altri è importante, ma mi ha colpita il “Conoscere il proprio punto di soddisfazione durante lo svolgimento di un lavoro”, e pensare che io faccio ancora fatica adesso! Tra le capacità sociali ci sono anche il saper trascorrere un intero GIORNO e un’intera NOTTE lontano dai genitori. Ho chiesto spiegazioni in proposito, e pare sia riferito alle gite scolastiche , la cui partecipazione qui in Baviera è obbligatoria.
Il QUINTO e ultimo gruppo è la lista della Creatività, dove le maestre si aspettano che il bambino sappia cantare, ballare e tenere il ritmo. Il bambino deve saper imparare a memoria una poesia e riconoscerne i versetti. Saper leggere l’orologio, ma quel che mi ha colpito di più è stato “il bambino deve disegnare e colorare CON PIACERE”. Deve saper raccontare delle storie ed essere in grado di portare a termine una discussione. L’ultimo punto, forse il più coerente alla creatività è “Il bambino deve saper giocare ai giochi di ruolo”.

Dopo molti anni vissuti in Germania, oggi posso dire con chiarezza cosa penso delle serate dedicate ai prerequisiti scolastici.
Anni fa le trovavo pretenziose, quasi irritanti. Mi chiedevo: “Ma davvero pretendono tutto questo? Non staranno esagerando?” Guardavo quelle liste e pensavo di usarle per accendere il camino. In realtà, semplicemente non avevo ancora colto il senso di questi incontri. Ora la mia prospettiva è cambiata totalmente.
Oggi riconosco che queste serate sono molto più che semplici riunioni informative, bensì sono FORMATIVE, uno sguardo trasparente sul futuro. Notate una cosa: non convocano i genitori per presentare il programma scolastico, non illustrano cosa e quanto faranno per gli studenti, ma elencano ciò che i genitori devono e dovranno garantire. Non è un dettaglio da poco.
Noi immigrati arriviamo con un’altra idea di scuola, e fatichiamo parecchio per cogliere la logica del sistema scolastico tedesco. In realtà, alcuni di noi faticano per anni. Ma il contenuto di questi incontri è ben esplicitato: il carico di lavoro sulle spalle dei genitori sarà significativo e costante. Gli studenti protagonisti di queste liste dovranno adattarsi al sistema e a noi genitori toccherà, tra le tante altre cose, il ruolo di comprendere anche quali sono le priorità per i docenti. È un rapporto sbilanciato, unidirezionale, e qui in Baviera è considerato del tutto normale.
E infatti, al termine di queste serate, quando arriva il momento delle domande, i genitori chiedono solo dettagli pratici come gli orari del bus, il tipo di ciabatte da portare, quale merenda è appropriata. Perché il resto, semplicemente, non è in discussione.
Se al termine di questi incontri penserete solo alle ciabatte da comprare ai vostri figli e alla merenda che non fa briciole, è certo che vivrete un espatrio molto più semplice del mio. Molto più semplice.
