In occasione della festa della mamma, ho pensato di condividere un pezzetto di storia della mia famiglia. Questa fotografia ritrae mia mamma Franca, all’età di tredici mesi ,ed è stata scattata nel giugno del 1942 da un fotografo che aveva il negozio in centro a Cremona.
Mia nonna Giuseppina (1904 – 1965) aveva precedentemente perso quattro figli. Una coppia di gemelli nati morti, poi un maschietto di nome Franco che morì annegato all’età di tre anni e mezzo e Franca che morì a causa della meningite alla tenera età di quattro anni. Di questi miei zii non esiste alcuna fotografia o documentazione.
Dopo questa serie di tristissimi lutti, alla nascita di mia madre il 21 maggio del 1941, mia nonna Giuseppina era determinata ad avere una fotografia di sua figlia. Fece sacrifici per mettere da parte il denaro necessario, fino a quando nel giugno del 1942 riusci a comprare il vestito che indossa mia madre nella foto, le scarpette, le calzine, la borsetta e l’immancabile fiocco per i capelli. Sistemata di tutto punto, mia nonna portò mia madre dal fotografo, il quale era così soddisfatto dello scatto, che espose questa fotografia in vetrina in attesa che mia nonna andasse a ritirarla. Questa foto però rimase in vetrina fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Durante la guerra, i tedeschi rapinarono spesso la cascina dei miei nonni, lasciandoli spesso senza nulla da mangiare. Si portavano via ogni cosa. Mia nonna raccontava che erano così “misericordiosi”, che dopo aver svuotato la dispensa, lasciavano un solo salame e pretendevano di essere ringraziati.
Alla fine della guerra, mio nonno Archimede raccimolò i soldi necessari, e andò finalmente a ritirare la fotografia, che da allora è parte della mia famiglia. L’originale è a casa di mia sorella. Ho incaricato il fotografo Paolo Migliavacca de La Stampa, affinché mi digitalizzasse e restaurasse una copia da tenere qui a casa mia in Germania, e colgo l’occasione per ringraziarlo di cuore per la disponibilità e lo splendido lavoro svolto. Grazie Paolo!
Non solo trovo che questa foto sia bellissima, ma per me sarà anche un’occasione per raccontare ai miei figli un pezzetto di storia della nostra famiglia e parlare insieme delle nostre radici.
Come scriveva Cesare Pavese “Queste cose si capiscono col tempo e l’esperienza” e io sono d’accordo, è bene guardare al futuro, ma è altrettanto importante non dimenticare chi siamo e quali sono le nostre radici.
Auguri mamma!
